Dalla carriera all’arresto, scopriamo tutto quello che c’è da sapere su Claudia Rivelli, ex volto dei fotoromanzi e sorella di Ornella Muti.
Claudia Rivelli è stata una famosa protagonista di fotoromanzi che, a partire dalla metà degli anni ’80, si è allontanata dal mondo dello spettacolo. La sua bellezza è simile a quella della più famosa sorella, Ornella Muti, ma da sempre Claudia Rivelli ha preferito vivere distante dai riflettori. Scopriamo cosa c’è da sapere sulla sua carriera e sulla sua vita privata, passando per il clamore suscitato dal suo arresto.
Claudia Rivelli chi è: la biografia e la carriera
Classe 1950 Claudia Rivelli è nata a Roma il 16 giugno (sotto il segno dei Gemelli). Figlia della scultrice estone Ilse Renate Krause, è la sorella maggiore di Ornella Muti.
Fin da giovanissima appare in alcuni spot pubblicitari e ben presto diventa un noto volto dei fotoromanzi dell’epoca (appartenenti alla casa editrice Lancio). L’unico film in cui ha recitato è del 1969 e si intitola Due volte giuda (per la regia di Nando Cicero). Dal 1985, anno in cui è uscito il suo ultimo fotoromanzo, Claudia Rivelli è lontana dal mondo dello spettacolo.
Claudia Rivelli: la vita privata
L’attrice è stata sposata una prima volta nel 1974 con un produttore spagnolo da cui ha divorziato due anni più tardi. A seguire ha sposato Paolo Leone, figlio dell’ex Presidente della Repubblica Giovanni Leone e padre dei suoi due figli, Luca Maria e Giovanni. La sorella di Ornella Muti abita a Roma ma ha sempre tenuto la sua vita privata sotto il massimo riserbo.
Claudia Rivelli: l’arresto
A settembre 2021 la Rivelli è balzata agli onori delle cronache per esser stata arrestata per possesso di Gbl, una droga comunemente nota anche con il nome “ecstasy liquida”. “La sostanza la usavo per pulire l’argenteria e una delle due auto di mio figlio che è rimasta a Roma. Quelle bottiglie le ha ordinate lui su internet, io non sono capace. Una la dovevo mandare a lui perché gli serviva in Inghilterra, dove è legale, l’altra arrivata a casa era un ordine che aveva fatto partire lui in aggiunta, perché il primo non lo consegnavano. Un flacone, poi, io lo tengo sempre a casa per fare le pulizie insieme alla domestica”, avrebbe cercato di difendersi difronte ai magistrati (stando a quanto riporta Il Messaggero).